È stato rimandato ad ottobre il convegno che si sarebbe dovuto svolgere il prossimo 12 maggio a Firenze in occasione del bicentenario della nascita di Florence Nightingale. Lo ha annunciato la presidente della Fnopi Barbara Mangiacavalli, che ha inviato una lettera a tutti gli infermieri iscritti al convegno, nonché una circolare a tutti gli Ordini provinciali. Ecco il testo completo.
“Cari colleghi,
innanzitutto spero che ciascuno di voi e dei vostri cari stia bene. In questo periodo così difficile per tutti, ognuno sta giocando un ruolo fondamentale nell’emergenza Covid-19.
Proprio per questo, abbiamo pensato che fosse giusto dare un segnale di responsabilità in occasione delle celebrazioni previste a Firenze il prossimo 12 maggio.
A prescindere dal contenuto dei prossimi decreti, abbiamo ritenuto opportuno non creare, con il nostro convegno “Florence Nightingale e l’Italia” presso il teatro della Pergola, una occasione di grande assembramento pubblico in un luogo chiuso, né tantomeno privare centinaia di strutture di professionisti sanitari in un martedì lavorativo di maggio, con l’emergenza sicuramente ancora in corso.
Spero quindi che comprenderete i motivi che ci spingono a rimandare – presumibilmente nella prima decade di ottobre salvo nuove limitazioni – il nostro evento celebrativo. Sarà nostra cura fornirvi informazioni dettagliate a riguardo non appena avremo la sicurezza di una nuova data.
La vostra iscrizione all’evento si intenderà confermata, salvo diverse indicazioni e/o rinunce da parte vostra.
La Federazione sta in ogni caso programmando delle iniziative on line e sui nostri canali social per rendere “speciale” la ricorrenza del 12 maggio, anche se a distanza, e nelle prossime settimane annunceremo questa nuova modalità di celebrazioni a tutta la comunità infermieristica.
Tuttavia, ho ritenuto giusto anticipare a voi che per primi vi eravate iscritti al convegno con tanta convinzione ed entusiasmo, questa dolorosa ma necessaria risoluzione che abbiamo assunto, come Federazione, rispetto all’evento di Firenze, interpretando anche le legittime preoccupazioni del Comune e di tutti gli altri partner istituzionali coinvolti”.