OPI | Ordine delle Professioni infermieristiche Cagliari

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Nell’ambito delle attività per fronteggiare Covid-19 ed in particolare per garantire la sicurezza degli operatori sanitari l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato un aggiornamento del documento con le indicazioni sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale durante l’assistenza ai pazienti.

 

Nella nuova tabella, a differenza delle precedenti indicazioni, per quanto riguarda sia le aree di degenza che gli ambulatori ospedalieri e del territorio, ora per l’assistenza diretta a pazienti affetti da Covid-19 viene consigliato l’utilizzo non solo delle mascherine chirurgiche ma anche di quelle ffp2 in contesti assistenziali dove vengono concentrati numerosi pazienti positivi.

 

Per l’assistenza a domicilio, si continua a consigliare l’utilizzo della mascherina chirurgica. Ma ora, a differenza di quanto riportato in precedenza, l’Iss consiglia di prendere in considerazione anche l’utilizzo di ffp2, se disponibili, in contesti assistenziali omologabili a quelli ospedalieri, quali strutture residenziali ad alta intensità assistenziale, hospice, ospedali di comunità, e altri contesti domiciliari dove siano concentrati pazienti con Covid-19.

 

Anche per le ambulanzeora si consiglia il ricorso alle ffp2in caso di rischio aumentato per intensità e durata o autombulanza con rianimatore.

 

“Le indicazioni fornite tengono conto delle evidenze scientifiche ad oggi disponibili a tutela della salute dei lavoratori e dei pazienti e degli orientamenti delle più autorevoli organizzazioni internazionali, e sono state redatte sulla base delle evidenze che giornalmente emergono da medici ed infermieri impegnati in prima linea nei reparti e nei servizi del Ssn. Le indicazioni sono anche state esaminate ed approvate dal Comitato Tecnico Scientifico attivo presso la Protezione Civile e fatte proprie dal Ministero della Salute”, si spiega in una nota stampa dell’Iss.

 

Per approfondimenti: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=83328

 

“Cosa vuol dire concretamente non dimenticarsi degli infermieri? Significa prendere realmente coscienza della gravità del dato del numero dei contagi degli operatori sanitari: 7763 al 28 marzo e di questi quasi 4000 sono infermieri”. Lo afferma il portavoce Fnopi Tonino Aceti, che in un intervento mette in evidenza il fatto che “se siamo arrivati a questo punto è perché c’è stata, e continua ad esserci, una falla enorme per quanto riguarda la messa a disposizione dei dispositivi di protezione individuali, senza considerare il fatto che all’aumentare del contagio di operatori e cittadini, si è continuato a dibattere sull’eventuale opportunità o meno di fare i tamponi a tutto il personale sanitario”.

 

Per Aceti “non dimenticare, vuol dire tenere bene a mente il numero 23. A tanto ammonta sinora il numero degli infermieri deceduti a causa del Covid, di cui due suicidi. Riflettere sui perché di tutto questo è un imperativo categorico. Cosa è successo, cos’è mancato? Cosa ne sarà delle loro famiglie? Lo Stato sarà al loro fianco?”.

 

Infine, le retribuzioni: “Ricordarsi degli infermieri vuol dire ricordarsi che, come recentemente sottolineato da Marco Leonardi, consigliere economico del Mef, in una recente articolo, la professione infermieristica è al contempo un lavoro essenziale ma purtroppo pagato poco: circa 33mila euro lordi annui in Italia a fronte dei 41 mila della Germania e degli 83mila dei Paesi Bassi”.

 

“Una retribuzione decisamente non coerente con il livello di professionalità, di responsabilità, di percorso di studio e con il valore della professione infermieristica per la comunità” conclude Aceti.

 

Per approfondimenti: https://www.fnopi.it/2020/03/29/coronavirus-non-dimenticare-infermieri-aceti-editoriale/

 

 

 

 

Ben 9448 infermieri hanno risposto “ci sono” alla chiamata della Protezione civile per dare supporto, aiuto e collaborazione professionale ai colleghi delle zone d’Italia dove c’è il maggior numero di contagi e morti per Covid-19, quasi venti volte di più della richiesta.

 

“Non abbiamo mai avuto dubbi come Federazione sulla preparazione, la volontà di vicinanza e di non lasciare mai soli colleghi e cittadini e questa ne è la prova” afferma Barbara Mangiacavalli, presidente della Fnopi.

 

“Eppure, tra gli infermieri – continua – c’è il maggior numero di operatori sanitari positivi a Covid: circa quattromila. Tra gli infermieri c’è chi muore di Covid per assistere ed essere vicino ai pazienti, ma lo fa comunque senza il minimo tentennamento. Tra gli infermieri il principio è uno solo: prendersi cura, perché il loro obiettivo assoluto è la salute di tutti. E lo hanno dimostrato nei fatti, chiunque lo ha visto e lo può vedere ogni giorno, ogni ora, purtroppo in un’emergenza a cui nessuno di noi avrebbe voluto mai, invece, assistere”.

 

“Grazie a loro e alla loro volontà – conclude Mangiacavalli – grazie da parte della Federazione, ma ritengo questo sia un grazie che tutto il paese, e il ministro della Salute Speranza lo ha fatto per primo, gli rivolge in questo momento. E da quando la Protezione civile selezionerà chi di loro potrà andare ‘al fronte’ della pandemia, i nostri esperti in maxiemergenze saranno li, uniti alla Task Force di cui ora fanno parte i 300 medici scelti con lo stesso criterio, per formare davvero una prima linea d’assalto senza precedenti contro il virus”.

 

 

Per approfondimenti: https://www.fnopi.it/2020/03/29/ordinanza-protezione-civile-risposta-9448-grazie/

 

Anipio, la società scientifica degli infermieri specialisti nel rischio infettivo, ha realizzato un codice di comportamento in dieci punti per sostenere il lavoro di operatori sanitari e socio sanitari e per ricordare a tutti che l’utilizzo dei Dpi non è l’unica azione da mettere in atto. Servono anche comportamenti mirati, che Anipio ha sintetizzato in una breve clip.

 

Anipio sta dunque raccogliendo e riordinando risorse informative di qualità per consentire agli operatori sanitari di mantenersi aggiornati sul nuovo Coronavirus e sulla patologia Covid-19. L’obiettivo è documentare per chiarire i dubbi sulle buone pratiche: la chiarezza dei comportamenti da assumere aiuta infatti a proteggere gli operatori e gli altri.

 

In questo senso Anipio ha organizzato i materiali un due macro-sezioni. Una dedicata ai link istituzionali, l’altra organizzata a partire da tematiche chiave che possono agevolare per il lavoro: Dpi e misure di igiene, Epidemiologia, Formazione, Quarantena dei casi asintomatici e dei contatti, Sanificazione ambientale, Strutture residenziali per anziani e portatori di handicap e infine l’area Tampone oro-faringeo.

 

Tutto il materiale si può scaricare cliccando qui.

 

Ecco il video: https://youtu.be/hvVzLUntnCM