OPI | Ordine delle Professioni infermieristiche Cagliari

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Le mascherine dovrebbero essere indossate sempre nei luoghi pubblici, perché “forniscono una barriera per le goccioline potenzialmente infettive”. Lo afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità in un suo nuovo studio che ribalta quanto affermato in precedenza dalla stessa Oms.

 

In particolare, l’invito è rivolto anche agli operatori sanitari che non trattano pazienti Covid 19. Ciò significa, per esempio, che quando un medico fa un giro di reparto in cardiologia o nelle unità dicure palliativedove non ci sono pazienti confermati positivi al Covid 19, dovrebbe comunque indossare una mascherina.

 

Alle persone di età superiore ai 60 anni o quelle con patologie pregresse è consigliato di indossare una mascherina medica in situazioni in cui il distanziamento sociale non può essere mantenuto. Tutti gli altri devono indossare mascherine di tessuto a tre strati.

 

In secondo luogo, nelle aree con trasmissione in comunità, si consiglia alle persone di età pari o superiore a 60 anni di indossare una mascherina in situazioni in cui non è possibile l’allontanamento fisico.

 

In terzo luogo, l’Oms ha anche aggiornato la sua guida sull’uso delle maschere da parte del pubblico, consigliando governi di incoraggiare il grande pubblico a indossare le mascherine nei luoghi in cui vi è una trasmissione diffusa e l’allontanamento fisico è difficile, come sui trasporti pubblici, nei negozi o in altri ambienti chiusi o affollati.

 

Tuttavia, per l’Oms “le mascherine possono anche creare un falso senso di sicurezza, portando le persone a trascurare misure come l’igiene delle mani e l’allontanamento fisico”.

 

Per approfondimenti: https://www.fnopi.it/2020/06/07/oms-mascherine-nuove-indicazioni/

 

Ci sono anche tre infermiere tra i cittadini che il Capo dello stato Sergio Mattarella ha voluto insignire dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica, italiani che si sono particolarmente distinti nel servizio alla comunità durante l’emergenza del coronavirus.

 

Elena Pagliarini è l’infermiera di Cremona ritratta nella foto diventata simbolo dell’emergenza coronavirus. Positiva, è guarita.

 

Marina Vanzetta, operatrice del 118 di Verona, ha soccorso una anziana donna e le è stata accanto fino alla morte.

 

Francesca Leschiutta, coordinatrice infermieristica della casa di riposo della Parrocchia di San Vito al Tagliamento (in provincia di Pordenone), che, insieme agli altri dipendenti e al direttore della Casa di riposo, sono rimasti a vivere nella struttura per proteggere gli anziani ospiti.

 

I riconoscimenti, attribuiti ai singoli, vogliono simbolicamente rappresentare l’impegno corale di tanti nostri concittadini nel nome della solidarietà e dei valori costituzionali.

 

Per approfondimenti: https://www.fnopi.it/2020/06/03/mattarella-cavalieri-del-lavoro-tre-infermieri/

 

 

Ci sono anche due infermieri italiani tra i professionisti della sanità di tutto il mondo che il New York Times ha voluto celebrare: sono Ilaria Sommonte e Gabriele Somma, entrambi napoletani.

 

Ilaria Sommonte, che lavora in un ospedale di Napoli, ricorda che quando il Coronavirus è apparso in Cina non avrebbe mai immaginato che sarebbe arrivato anche in Italia. “Pensavo di essere una persona debole. Ora ho scoperto di avere una forza e un coraggio che vanno oltre ogni mia aspettativa”.

 

Gabriele Somma, anche lui infermiere a Napoli, racconta invece di un paziente, arrivato in ospedale con i sintomi del Coronavirus. L’uomo li ha pregati di non mandarlo in terapia intensiva, così i sanitari gli hanno somministrato il Tocilizumab, farmaco anti-artrite i cui effetti benefici sulla Covid sono stati scoperti proprio a Napoli dall’oncologo Paolo Ascierto.

 

 

Per approfondimenti: https://napoli.fanpage.it/covid-il-new-york-times-celebra-medici-e-infermieri-di-tutto-il-mondo-ci-sono-anche-3-napoletani/

 

 

La Fase 2 dell’emergenza Covid 19 è caratterizzata dalla riapertura di numerose attività che per oltre due mesi sono rimaste chiuse. Per spiegare come adeguarsi alla prevenzione del rischio Covid l’Istituto superiore di Sanità ha appena pubblicato un suo rapporto su sanificazione di superfici, ambienti e abbigliamento, utile anche in caso di richiesta di consigli agli infermieri da parte dei cittadini.

 

Il Rapporto “Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19: superfici, ambienti interni e abbigliamento” fornisce indicazioni, basate sulle evidenze a oggi disponibili, in tema di trasmissione dell’infezione da Sars-CoV-2, di sopravvivenza del virus su diverse superficie di efficacia dei prodottiutilizzati per la pulizia e la disinfezione/sanitizzazione dei locali. Le indicazioni contenute nel documento considerano anche l’impatto ambientale e i rischi per la salute umana connessi al loro utilizzo.

 

Riguardo la stabilità nel tempo del virus Sars-CoV-2 su differenti superfici il rapporto fornisce una tabella di immediata fruizione dalla quale si evidenzia che sulla carta da stampa e velinale particelle virali infettanti sono state rilevate fino a 30 minuti dalla contaminazione; dopo 3 ore non sono più state rilevate.

 

Sul tessuto, invece la presenza di tali particelle è risultata più duratura nel tempo: sono state rilevate fino a 1 giorno dalla contaminazione e non più rilevate dopo 2 giorni.

 

Su banconote e vetrola presenza delle particelle virali infettanti è stata rilevata fino a 2 giorni dopo la contaminazione; non più rilevata dopo 4 giorni.

 

Più lungo l’intervallo di tempo su acciaio inox e plastica: le particelle virali infettanti sono state rilevate, infatti, fino a 4 giorni dalla contaminazione; non più rilevate dopo 7 giorni.

 

Testata anche la presenza delle particelle virali infettanti sulle mascherine chirurgiche: nello strato interno le particelle sono state rilevate fino a 4 giorni dalla contaminazione, dopo 7 giorni non sono state più rilevate; nello strato esterno invece le particelle virali sono risultate presenti fino a 7 giorni dalla contaminazione.

 

Per approfondimenti: https://www.fnopi.it/2020/05/19/rapporto-iss-sanificazione-linee-guida/