OPI | Ordine delle Professioni infermieristiche Cagliari

    • Contrast
    • Layout
    • Font

I 102 presidenti provinciali e interprovinciali componenti il Consiglio nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche della Federazione nazionale, riuniti a Roma il 12 ottobre,  hanno firmato all’unanimità una mozione per garantire il diritto al futuro del Servizio sanitario nazionale e della professione infermieristica.

Si è tenuta il 17 settembre, voluta dal Viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, una tavola rotonda con gli infermieri membri della sezione infermieristica della Società italiana di Medicina e Sanità penitenziaria (S.I.M.S.Pe. Onlus) con la presenza di Pierpaolo Pateri, Presidente dell’Opi di Cagliari.

La Federazione nazionale degli ordini degli infermieri mette a punto un documento di supporto alla legge 219/2017 in cui si traccia il percorso dell’assistenza al fine vita da parte degli infermieri.

 

C’è anche la nostra regione tra le cinque che non hanno ancora recepito il Piano nazionale Cronicità, approvato tre anni fa e che, attraverso uno specifico accordo Stato-Regioni, valorizza e dà centralità alla professione infermieristica, richiamandola esplicitamente ben trentasei volte all’interno del testo. A presentare alla stampa i dati del monitoraggio è stato il portavoce del FNOPI Tonino Aceti, secondo cui sono ancora troppe le differenze tra le Regioni oltre che nei tempi, anche nei modi di recepimento.

 

Insieme alla Sardegna, non hanno al momento neanche recepito formalmente il Piano Cronicità le Regioni Campania, Basilicata, Friuli Venezia Giulia e Sicilia. “Del resto, purtroppo, la mancata/ritardata attuazione e/o l’attuazione a macchia di leopardo da parte delle Regioni, di leggi e/o atti di programmazione sanitaria nazionale già approvati, continua a rappresentare una tra le principali criticità dell’attuale governance del Servizio Sanitario Pubblico, che contribuisce a minare la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni e ad aumentare le attuali disuguaglianze che già esistono tra le Regioni” spiega Aceti.

 

Eppure si stima che nel 2020 le malattie croniche rappresenteranno l’80 per cento di tutte le patologie nel mondo, impegnando il 70-80 per cento delle risorse sanitarie a livello globale. In Europa sono le malattie croniche responsabili dell’86 per cento di tutti i decessi e di una spesa sanitaria annua valutabile in 700 miliardi di euro. Solo in Italia nel 2017 erano 24 milioni le persone ne soffrivano, per una spesa complessiva di quasi 67 miliardi di euro.

 

A tutto questo si aggiungono anche le pesanti carenze di personale, con particolare riguardo a quello infermieristico. Tra carenze ordinarie e straordinarie di Quota 100 e pensionamenti ordinari, in Sardegna mancheranno presto ben 2.740 infermieri.

 

Alla luce di tutto per FNOPI è prioritario rafforzare il ruolo del Ministero della Salute di verifica dei Lea (e relativo intervento quando necessario) nei confronti delle Regioni, riconoscere il recepimento e l’attuazione sostanziale del Piano Nazionale delle Cronicità da parte delle Regioni come vero e proprio “adempimento Lea”, valorizzare e mettere a sistema su tutto il territorio nazionale la figura dell’infermiere di famiglia e di comunità, approvare un provvedimento nazionale che definisca gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici dei servizi sanitari territoriali da garantire a tutti i cittadini in tutte le aree del Paese, e garantire gli incrementi del Fondo Sanitario Nazionale per gli anni 2020 e 2021 così come previsto nell’ultima Legge di Bilancio, e accelerare sul nuovo Patto per la Salute.

 

Per approfondimenti: http://www.fnopi.it/attualita/piano-cronicita-manca-in-5-regioni-oltre-20-mesi-medi-per-recepirlo-troppe-differenze-territoriali-id2693.htm