OPI | Ordine delle Professioni infermieristiche Cagliari

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Recupero della retribuzione individuale di anzianità, esclusiva della dirigenza infermieristica, intramoenia, accesso al Servizio sanitario nazionale e alla direzione di struttura complessa, interventi sulle piante organiche dei ministeri per garantire la presenza dei rappresentanti della professione infermieristica tra i dirigenti, riequilibrio del ruolo di dirigenza e delle funzioni dei coordinatori infermieristici con la loro valorizzazione all’interno delle strutture, sistema di classificazione, graduatorie e normativa concorsuale.

 

È stato un lungo elenco di problematiche quello che che la presidente della Federazione degli ordini delle professioni infermieristiche Barbara Mangiacavalli e il portavoce Tonino Aceti hanno illustrato lo scorso 13 novembre alla ministra della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone e al capo di gabinetto del ministero, Guido Carpani.

 

Argomenti su cui il ministro ha manifestato la sua disponibilità a collaborare – soprattutto sui temi che riguardano l’accesso al Ssn, ma non solo – se naturalmente riceverà l’input dal ministero della Salute, che vigila su tutte le professioni sanitarie.

 

“Ci auguriamo quindi – ha detto la presidente Barbara Mangiacavalli – che il ministero della Salute prenda in carico rapidamente anche le questioni di cui abbiamo parlato con il ministro Dadone, perché si possano sbloccare una serie di situazioni che oggi non riconoscono pienamente il ruolo, la funzione e la professionalità ormai raggiunta dagli infermieri”.

 

Per approfondimenti:

http://www.fnopi.it/attualita/fnopi-incontra-il-ministro-pa-dadone-dalla-retribuzione-di-anzianita-alla-revisione-delle-graduatorie-id2780.htm

 

Gli infermieri possono avere un ruolo rilevante nella prevenzione dei suicidi perché, collaborando in equipe con medici e psicologi, possono rilevare il disagio latente o potenziale. È quanto è emerso nel corso di un seminario organizzato lo scorso 20 ottobre dall’Opi di Bologna e che ha visto come tema centrale quello della prevenzione dei suicidi tra le forze dell’ordine.

 

Nel periodo 2010-2018 si sono, purtroppo, registrati molti casi di suicidio nelle forze armate e di polizia: complessivamente ben 253. Il seminario ha voluto sottolineare l’importanza della prevenzione, anche grazie al supporto della professionalità degli infermieri.

 

“Il tema non riguarda ovviamente solo i militari ma è trasversale nella società civile. Per questo si pensa già – ha dichiarato il presidente Opi Bologna Pietro Giurdanella – ad una seconda edizione per un confronto anche con gli infermieri ospedalieri e del territorio”.

 

Per approfondimenti:

https://www.nurse24.it/infermiere/ordine/forze-dell-ordine-infermieri-in-prima-linea-per-la-prevenzione-dei-suicidi.html

Centosettantanove posti da infermiere e otto da infermiere pediatrico. Li mette a concorso l’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari che lo scorso 29 ottobre ha pubblicato sul suo sito il relativo bando.

 

I requisiti di ammissione sono, tra gli altri, la laurea di primo livello in infermieristica ovvero diploma universitario di infermiere conseguito con il precedente ordinamento, ovvero titoli equipollenti, e l’iscrizione all’albo professionale.

 

Il numero di posti messi a concorso potrà essere ridotto a seguito dell’esito di procedure di mobilità da amministrazioni diverse dalle Aziende del Servizio Sanitario Regionale della Regione Sardegna.

 

Allo stesso modo, in caso di ricezione di un elevato numero di domande l’Azienda si riserva di effettuare un test di preselezione basato su una serie di domande a risposta multipla, sulle materie delle prove concorsuali e/o elementi di cultura generale.

 

Per partecipare alla procedura di selezione è necessario effettuare obbligatoriamente l’iscrizione on fine sul sito https://aobrotzu.iscrizioneconcorsi .it/


 

“Si tratta di un’ottima notizia” commenta il presidente dell’Ordine provinciale delle Professioni Infermieristiche di Cagliari Pierpaolo Pateri, secondo cui “in questo modo si dà una risposta concreta sia ai bisogni di salute dei cittadini che a quelli occupazionali di tanti giovani che hanno intrapreso una carriera impegnativa e che ora potranno vedere coronato il loro percorso di studi”.

 

“Si tratta di un buon inizio anche perché quella del concorso al Brotzu in modalità unificata per le aziende ed enti del Servizio Sanitario della Regione Sardegna non è l’unica buona notizia, in quanto l’azienda Ospedaliera Universitaria di Cagliari ha bandito un suo concorso per infermieri e l’Ats ha recentemente pubblicato una selezione per l’assunzione di infermieri a tempo determinato e attivato  le procedure per l’ampliamento dei posti in organico della figura di Oss (operatori socio sanitari), preziosissimi nell’equipe assistenziale a supporto delle attività infermieristiche”, continua Pateri. “In questo modo, gli infermieri potranno svolgere meglio le loro funzioni che oggi sono sempre più articolate”.

 

Le nuove assunzioni al Brotzu, all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari e all’Ats affrontano concretamente il problema della cronica carenza di infermieri. In Sardegna resta critica: secondo un recentissimo studio della Fnopi, alla consolidata necessità di 4540 infermieri si aggiungeranno presto i 1382 che lasceranno il lavoro per effetto di Quota 100. In tutto, nell’isola mancheranno presto ben 5922 infermieri.

 

“La strada intrapresa dal Brotzu va dunque nella giusta direzione” conclude Pateri, “che gli infermieri sono pronti a percorrere, accettando la sfida della professionalità, della deontologia e della formazione continua”.

È stato presentato a Roma lo scorso 30 ottobre in occasione del al Forum PA Sanità il progetto S.O.S. dedicato a pazienti incontinenti e stomizzati. Si tratta di unainiziativa sperimentale per l’assistenza a distanza dei pazienti cronici portatori di stomia ed ex stomizzati in fase riabilitativa.

 

Al modello di cura tradizionale, basato sull’interazione in presenza tra paziente e stomaterapista, il progetto S.O.S. vuole infatti affiancare la possibilità di “consulenze virtuali” e di una modalità di relazione e informazione innovativa.

 

“L’iniziativa prevede l’uso combinato di smartphone e tablet, tecniche di gamification, ed un modello di lavoro basato sullo smartworking. Questi elementi consentiranno ad un gruppo pilota composto soprattutto infermieri stomaterapissti e volontari Fais (Federazione delle Associazioni Incontinenti e Stomizzati), di fornire assistenza, informazioni, buone pratiche, monitoraggio delle terapie ai pazienti secondo il paradigma della connected care” spiega Nicola Caione, responsabile Fais del progetto.

 

Nel progetto, primo in Italia in questo settore, si farà ricorso anche a forme di lavoro smart: il personale coinvolto nella sperimentazione non dovrà necessariamente lavorare da uno studio medico o da un ospedale, ma potrà assistere i pazienti anche da luoghi diversi (es. la propria abitazione).

 

I paziente potrà infine conoscere dove si trova l’ambulatorio più vicino alla sua posizione attuale, funzionalità utile quando ci si trova lontano dalla propria abitazione per viaggi di lavoro o per vacanza.

 

“Siamo particolarmente orgogliosi di questo progetto perché pone l’associazione pazienti in un ruolo attivo di partnership con i tradizionali e nuovi stakeholder, tutte aziende che fanno innovazione nel proprio settore. Una linea di azione che testimonia l’attenzione della Fais verso nuove forme di intervento a favore delle persone incontinenti e stomizzate, ma ci aspettiamo riscontri positivi anche dai caregiver”, sottolinea Pier Raffaele Spena, presidente Fais onlus.

 

Per approfondimenti

http://www.fnopi.it/attualita/fais-onlus-parte-il-progetto-s-o-s-dedicato-a-pazienti-incontinenti-e-stomizzati-id2761.htm